L’ABC DEL CALCOLO DEI CARBOIDRATI
Fino a qualche decennio fa, una persona con diabete era “costretta” a mangiare sempre la stessa quantità di carboidrati e, di conseguenza, fare la stessa dose fissa di insulina ad ogni pasto. Il principio di questa dieta rigida e pianificata fu messo in discussione quando nel 1994 l’American Diabetes Association (ADA) propose un nuovo approccio terapeutico in cui si abbandonava il concetto della dieta ferrea, e si introduceva l’idea di adeguare la terapia alle abitudini alimentari e allo stile di vita della persona con diabete. Per fare questo occorre prendere dimestichezza con il conteggio dei carboidrati (CHO)1.
Il conteggio dei carboidrati (CHO counting) nasce per determinare la dose d’insulina necessaria a metabolizzare con precisione i CHO che compongono il pasto. Il razionale è quello di somministrare l’esatta dose di insulina necessaria alla metabolizzazione dei carboidrati assunti. Altrimenti, dosi di insulina maggiori alle necessità potrebbero causare ipoglicemia, mentre dosi insufficienti una condizione di iperglicemia.
Per farlo occorre calcolare quanti carboidrati si assumono visto che la glicemia è influenzata prevalentemente da questi nutrienti. Numerosi studi scientifici dimostrano l’efficacia di questo metodo nel raggiungimento degli obiettivi glicemici prefissati (glicemia, emoglobina glicata, time in range), in quanto sia la quantità, che la qualità dei carboidrati nei cibi possono influenzare la risposta glicemica2.
Tutte le persone in terapia insulinica (tipi 1, tipi 2, Gravidanza) possono approcciare la terapia seguendo questo metodo, al fine di beneficiare di un miglior compenso glicemico.
Imparare correttamente il metodo non è difficile, ma è sempre consigliato farsi seguire da un esperto.
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CARBOIDRATI Sì, CARBOIDRATI NO
Il primo passo per un conteggio corretto è saper individuare gli alimenti che contengono carboidrati.
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QUANTI CARBOIDRATI?
Il Secondo passo è determinare la quantità di carboidrati negli alimenti. Pochissimi cibi, come lo zucchero, contengono solo carboidrati e, quindi, il loro peso corrisponde esattamente ai gr. di carboidrati. La maggior parte degli alimenti contiene carboidrati solo per una parte, come per esempio cerali (pasta, prodotti da forno, ecc) e patate, frutta, verdura latte e yogurt, bibite, dolci, legumi e castagne; altri ne contengono pochissimi o quasi nessuno. Proteine e grassi, se presenti nel pasto in percentuali corrette, influiscono in modo trascurabile sul valore glicemico post-prandiale (cioè il livello di glucosio nel sangue 2 ore dopo l’ingestione di un pasto ricco di carboidrati).
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METODI PER LA CONTA DEI CARBOIDRATI
Per sapere quanti carboidrati assumiamo durante un pasto, possiamo usare diversi metodi:
- Oggi ci vengono in aiuto specifiche app per Android e iOS. Segnaliamo la disponibilità della app ufficiale di Medtronic Conta su di Me, dove selezionato il piatto e la relativa porzione è possibile conoscere in tempo reale i valori di carboidrati, grassi, proteine e calorie, e aggiungerli al cestino del pasto per sommare automaticamente i valori di più piatti che si intendono consumare durante un pasto.
- Dalle etichette: questo metodo vale per tutti quegli alimenti confezionati. Il vantaggio è che si tratta di un metodo molto facile. Occorre consultare le etichette dei prodotti che riportano il contenuto in gr. di carboidrati di una porzione di alimento o, molto più frequentemente, ogni 100gr di prodotto. L’unica difficoltà consiste nel ricavare quanti carboidrati (CHO) sono contenuti nel quantitativo esatto di prodotto che mi accingo a consumare.
- Con una bilancia, carta e penna…La procedura è semplice anche se richiede una certa pratica:
- Si pesa il cibo e si legge il peso totale in gr.
- Sulle tabelle, si cerca la percentuale di carboidrati contenuta in quel cibo, e si fa la dovuta proporzione al fine trovare l’esatto quantitativo di carboidrati in relazione al cibo che stiamo per assumere.
Le tabelle nutrizionali degli alimenti sono disponibili sul sito ufficiale del C.R.E.A., il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria: https://www.alimentinutrizione.it/sezioni/tabelle-nutrizion
- Nel passo successivo occorre calcolare quante unità di insulina sono necessarie per metabolizzare la quantità di carboidrati assunta. Per fare questo calcolo è necessario conoscere il proprio rapporto insulina/carboidrati, ovvero bisogna sapere quanti grammi di carboidrati sono metabolizzati da un’unità di insulina. Questo dato è individuale e deve essere stabilito insieme al proprio diabetologo.
Il conteggio dei CHO è quindi un metodo per calcolare con maggiore precisione il contenuto in carboidrati del pasto, permette di aggiustare la dose insulinica in rapporto al conteggio e di variare liberamente la propria alimentazione permettendo di tenere meglio sotto controllo i valori glicemici.
- G. FATATI, E. MIRRI, M. PALAZZI) Unità di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione Clinica, Azienda Ospedale S. Maria, Terni; Standard Italiani per la cura del Diabete 2014; American Diabetes Association (ADA). Standards of medical care in diabetes 2014. Diabetes Care, 2014; Academy of Nutrition and Dietetics. DM: Executive Summary of Recommendations. Evidence Analysis Library, 2008 ; La Terapia Medica Nutrizionale nel DM: raccomandazioni 2013-14)
- (Gruppo di studio ADI-AMD-SID “Nutrizione e diabete” Le raccomandazioni nutrizionali 2013-2014).
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